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Attacco alla Norvegia: quando il verde di Borghezio era quello dell'Islam

I miei lettori sanno che mi faccio un punto di onore di essere ossessivamente ligio al diritto di rettifica e di confutazione. In questo caso, però, sarò io stesso ad operare un processo di "autorettifica" riguardo alla principale questione che sta focalizzando il dibattito politico italiano intorno alla tragedia norvegese, e cioè le clamorose annunciazioni di Borghezio sulla condivisibilità della piattaforma ideologica di Anders Breivik.
Non condividendo la qualificazione di "nazista" per il terrorista fai da te, ho provato ad articolare un ragionamento semplificato a scopo divulgativo che propone una classificazione binaria: vecchie destre fasciste (diciamo ferme come impianto dottrinario e simbolico al secolo breve) contro nuove destre xenofobe (in espansione già negli anni 90 ma radicalizzatesi in senso specificamente anti-islamico sulla deriva neocon e teocon dello 'scontro di civiltà). E a voler giocare con la cabala è evidente che l'11/9 dell'attacco all'America è un rovesciamento del 9/11 della caduta di Berlino. In questa forzatura binaria Breivik appartiene al secondo campo ma il suo supporter piemontese è irriducibile a questo schema. E non solo per la già nota militanza adolescenziale nella Giovane Europa, gruppo per altro frequentato anche da persone miti, colte e civili come il professor Cardini, ma perché ancora nella seconda metà degli anni Ottanta, l'energumeno frequentava il fior fiore della fascisteria italiana filoislamica. La testimonianza di Murelli - che risale a una decina di anni fa - l'ho già pubblicata in morte di Giovanni Oggero, il conte ed editore masso-islamico, ma è opportuno richiamarla qui:
Un personaggio stomachevole che riempie sempre più spesso il video è l'onorevole padano Mario Borghezio, che oggi fa della guerra al terrorismo e all'Islam la sua bandiera di lotta. Un altro che ha fatto presto a cambiare cavallo. Il lettore deve sapere che tra il 1985 e il 1990 l'onorevole Borghezio era ospite a casa mia praticamente tutte le settimane. Fu l'ideatore di "Orion-finanza" (supplemento a "Orion"). Allora io passavo per terrorista e più di me passava per terrorista Claudio Mutti che amorevolmente Borghezio soprannominava "Muttim" e della cui amicizia, fin dai tempi di "Giovane Europa", menava vanto. Dunque, oltre a frequentare amabilmente me, Salvatore Francia (più volte accusato di essere il terrorista numero uno di "Ordine Nuovo"), Adriana Pontecorvo (sempre di "Ordine Nuovo" e nei cui uffici bivaccava) e Oggero di Carmagnola (che stampava una rivista intitolata, ma guarda un po', "Jihad"); oltre ad accompagnarsi a sedicenti "colonnelli" del fantomatico Stato del Sahara Occidentale Spagnolo; oltre ad essere stato accusato lui stesso di atti terroristici (e, mi pare di ricordare, processato) per una lettera anonima della "Falange armata" inviata all'allora giudice di Torino Violante; ebbene, a parte queste "pericolose" ed "equivoche" frequentazioni ciò che lo contraddistingueva era la sua ideologia ferocemente anti-americana e sopra tutto antigiudaica. Oggi, e cito lui perché è il più insopportabile nei suoi atteggiamento provocatori e mistificatori da "bassa lega", è diventato - come molti altri - campione dell'intransigenza anti-islamica.
Francesco Mancinelli, invece, ci racconta della partecipazione di Borghezio a un Solstizio organizzato venticinque anni fa, tra gli altri, da quelli che poi diventeranno celebri come i "naziskin": il Movimento politico di Maurizio Boccacci:

Ricordo perfettamente la presenza di Mario Borghezio, nel raduno in occasione del solstizio d'estate a giugno 1986 a Tarquinia, organizzato " trasversalmente " da alcune raltà dell'area laziale tra cui Movimento Politico Occidentale, Centro Studi tradizionali di Viterbo e militanti del Fronte della Gioventù di Colle Oppio e Terni, in cui parteciparono le sigle del Nord Italia tra cui Orion e Ideogramma (una rivista milanese del circolo Ramelli, una realta movimentista milanese, ndb). Presenti all'occasione per un paio di giornate anche Gianni Alemanno che utilizzò la festa per "rastrellare/selezionare " abilmente quadri extraparlamentari e collaboratori alla Sua personale battaglia di costruzione "del suo personale ed esclusivo potere ". Borghezio in quell'occasione, oltre ad un notevole spessore e conoscenza sulle dinamcihe politiche e istituzionali del nazional-socialismo, intervenne in una commissione interna sull 'autodeterminazione dei popoli che puntava proprio alla causa dell'Islam in funzione anti-occidentale. Eravamo tuttvia nel 1986, e a parte il fronte Nazionale francese che già mieteva consensi, la destra radicale italiana non era stata colpita dalla contro-rivoluzione "di azione e pensiero" iniziata a ridosso della caduta del muro grossomodo nel 1992.  Erano i primi tentativi di ricostruire un network, dopo la dissoluzione dei primi anni 80', ed esisteva ancora un effetto culturale derivato dagli anni 70' che non aveva permesso ad es. " il deviazionismo " e la radicalizzazione contro gli extra-comunitari. Non esisteva ancora Berlusconi leader, le derive nazional-populiste, gli skinheads e la Lega partiva allora. Paradossalmente proprio lo spessore culturale e gli immaginari della destra radicale nordista funzionarono da detonatore della radicalizzazione leghista sul territorio.

6 commenti:

  1. Sono, da tempo, estimatore ed amico di Mario Borghezio che, nonostante le apparenze, è uomo di profonda cultura tradizionale, formatosi nella destra radicale (Giovane Europa). Ieri ci siamo sentiti telefonicamente: ho voluto esprimegli, ancora una volta, il mio apprezzamento per la sua coerenza ed il suo coraggio. E' vero, Borghezio è estimatore ed esperto di Islam, ma di quello ascetico, esoterico, aristocratico dei maestri sufi, rappresentati, in Italia, dal comune amico Sceicco Pallavicini, anche lui di formazione evoliana-guenoniana. Da vero uomo della Tradizione, Borghezio, come me, rispetta tutte le tradizioni culturali e religiose, quindi anche le diverse correnti maomettane che compongono il complesso mondo islamico. Quella di Borghezio, evidentemente, era ed è una soltanto una provocazione, forte e controcorrente, politicamente scorretta, in difesa di idee e di principi, oltre che della sacrosanta libertà di esprimerli in maniera pacifica. Borghezio provoca solo per sfondare il muro di gomma e di omertà della informazione e della politica, per poi cercare, tramite quella breccia, di diffondere dei buoni messaggi. Ancora una volta, quindi: bravo Mario!

    Roberto Jonghi Lavarini
    Presidente del Comitato Destra per Milano

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  2. A me ieri è capitato di incassare l'accordo di D'Ambruoso...

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  3. grande il barone nero, ha sempre una un coniglio nel cappello, riesce sempre a sorprenderci!

    roky

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  4. Passa inosservato però, il fatto che Borghezio abbia tentatto di compiere un'opera di monopolizzazione sulle commemorazioni fasciste, a volte riuscito, altre volte stoppato sul nascere.

    Il tentativo di prenderne la paternità dovrebbe essere condannato come atto immorale a prescindere. Che lo faccia Borghezio, poi, si ha l'aggravante della politicizzazione legaiola che tenta di appioppare il suo simbolo a mò di timbro di predominio su eventi, persone e luoghi che appartengono ad una comunità dove l'eurodeputato non può permettersi d'entrare neanche dalla porta di servizio.

    Il leghista provocatore, avrà pure i suoi buoni motivi per destare l'attenzione, ma non può permettersi di usare un periodo storico a cui non appartiene né per discendenza, né per credo politico. E la strategie leghiste, che Borghezio abbraccia in pieno, ne sono la lampante dimostrazione.

    Chi vuol dividere l'Italia in due, chi tenta di spostare lo Stato un pezzo alla volta, portando 4 presidi di dicastero da Roma a Monza, (ed è solo l'inizio), chi auspica la divisione dell'Italia in due tronconi, sputando sulla parte meridionale e spremendo quella nordica con tasse inutili, (lo scherzetto dello spostamento dei 4 ministeri ha prodotto- tra le varie cose - l'aumento del 4% sulle assicurazioni RC, ) non può e non deve essere messo in condizione di monopolizzare commemorazioni di persone legate ad ideali in netto contrasto con le idee e le azioni compiute dalla lega.

    Senza contare l'aspetto camaleontico del personaggio che prima porta i porci a pisciare sui luoghi dove dovrebbero sorgere le moschee e poi va a braccetto con gli islamici. Anche sotto questo aspetto il politico Borghezio lascia molti dubbi e incertezze. Come è possibile per un politico italiano fraternizzare con gli islamici nel momento in cui odia così tanto l'Italia e una parte di italiani da pretendere la suddivisione della nazione.

    Non esiste logica, né ragione obiettiva. O forse c'è ma fa parte di un progetto leghista che tende ad usare e ad abusare di tutto ciò che non gli appartiene. Comunque sia, rimane una forma contorta e strumentalizzante per attirare l'attenzione sulla Legha, ad ogni costo, sulla pelle di chiunque e persino sul ricordo dei morti fascisti.

    Impossibile concordare con Lavarini e soci.

    G. Martorana

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  5. Borghezio "estimatore ed esperto di Islam":

    http://www.youtube.com/watch?v=dDA6cCkyaA4

    http://www.youtube.com/watch?v=FPeAkWAz_LM&NR=1

    http://www.youtube.com/watch?v=fFpj08mP_4Y&feature=related

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