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Tensione a Roma Est, tra lite sulla memoria e sgomberi annunciati

Un monumento a Francesco Cecchin Protestano Anpi e Pd: "Inopportuno"
I lavori in corso a Piazza Vescovio (foto La Repubblica.it)
Tra una settimana cade il 32esimo anniversario del ferimento mortale di Francesco Cecchin, poi spentosi il 16 giugno. Roma est era allora, nei feroci anni di piombo, l'area del territorio romano dove più aspro era lo scontro tra le opposte fazioni, in funzione proprio della presenza diffusa a macchia di leopardo di bande militanti più o meno armate. E ora c'è chi dice no a un omaggio alla memoria a una vittima degli anni di piombo. Vittima particolarmente imbarazzante perché, in assenza di una verità giudiziaria, le verità storica è che Cecchin è morto dopo un'aggressione di una squadra di piazza del Pci.
Ancor'oggi lo stesso quadrante metropolitano è oggetto di forti tensioni. Giusto l'altro giorno è stato annunciato lo sgombero parallelo delle due occupazioni contrapposte di CasaPound e dei Collettivi
per motivi di ordine pubblico, cioè un'escalation di provocazioni, scontri, minacce, intimidazioni, pestaggi e denunce in cui affiora il sospetto che oltre ai due contendenti abbiano agito altre forze interessate in qualche modo a fomentare il disordine. Eppure mi giunge voce è che dietro la decisione di polizia ci sia già un accordo politico. Agli occupanti sarà assicurata un'altra struttura in zona. E così saranno tutti felici e contenti


PIAZZA VESCOVIO

Un monumento a Francesco Cecchin
Protestano Anpi e Pd: "Inopportuno"

Sorgerebbe nell'aiuola centrale, intitolato al giovane estremista di destra vittima della violenza politica degli anni di piombo. In corso la costruzione, ma fino a ieri non c'era nessun cartello. All'origine una delibera che prevedeva l'intitiolazione, ma nessun monumento

di MASSIMO RAZZIUn monumento a Francesco Cecchin, giovane di destra morto il 16 giugno del 1979 nel quartiere Trieste in circostanze mai del tutto chiarite, vittima degli anni di piombo. Lo stanno costruendo in piazza Vescovio su decisione dell'amministrazione comunale. Il cantiere è stato aperto alla fine di aprile senza nessun cartello che spiegasse la ragione dei lavori. Il cartello è comparso questa mattina dopo che diversi cittadini e commercianti si erano rivolti alla sezione locale dell'Anpi e ai partiti del centrosinistra preoccupati per le voci che circolavano.

Francesco Cecchin morì all'ospedale dopo 19 giorni di coma. La notte tra il 28 e il 29 maggio, il ragazzo, poco più che diciottenne ma già piuttosto noto nel mondo dell'estremismo di destra, venne inseguito da alcuni elementi di sinistra, forse appartenenti alla locale sezione del Pci in seguito a una questione di attacchinaggio di manifesti. Il giovane fu trovato agonizzante in un cortile di via Montebuono ai piedi di un muro dal quale era caduto o, secondo alcuni, era stato buttato dopo un pestaggio. Al processo, l'unico imputato, un militante del Pci, venne assolto, ma la questione del possibile omicidio rimase aperta. Da allora Cecchin è diventato una figura mitica del "cuore nero" della destra capitolina. Ogni anno è stato ricordato con una manifestazione dai toni sempre piuttosto duri e un comitato di estremisti di destra si è battuto a lungo per ottenere che piazza Vescovio fosse intitolata a lui. Il comitato ha anche aperto una pagina Facebook intitolata "Piazza Vescovio e la sua gente per Francesco Cecchin". In questa pagina c'è l'annuncio, risalente a qualche settimana fa, della partenza dei lavori. In via Montebuono c'è già, comunque, una targa che lo ricorda. (...)

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