Domenica, Aprile 13 2025

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Concutelli libero: da Lotta popolare ai Gruppi d'azione ordinovista/2

(umt) Sulla liberazione di Concutelli si รจ ovviamente scatenato l'inferno. Battuto ancora il record di contatti (293 in un'ora). Il cellulare รจ oramai scarico e quindi finirร  la caccia alla notizia in piรน da parte di tanti colleghi. Ma la storia รจ semplice: Concutelli non ha la forza e le energie di parlare e quindi tocca limitarsi al rimpasto della notizia. Intanto proseguiamo con la sua storia. Qui potete leggere la prima parte e qui la terza e la quarta: il testo รจ ripreso da Fascisteria (Sperling & Kupfer 2008) 
In quei mesi - secondo il โ€œpentitoโ€ Sergio Calore - Concutelli avrebbe animato il Fronte unitario di lotta al sistema, banda armata di area ordinovista, responsabile di attentati a Roma[i], in Calabria e in Sicilia (dove il Fulas diventa Fronte unitario di lotta arabo-sicula)[ii]. Concutelli รจ ancora attivo nel Msi: in primavera si candida al Comune di Palermo ma รจ bocciato con meno di mille preferenze. Il giorno del voto, il 15 giugno, รจ in cella per una rissa elettorale. Ottenuta la libertร  provvisoria chiede un permesso e a luglio si trasferisce in Puglia dove organizza il sequestro di un giovane banchiere, Luigi Mariano. I rapitori sono presto identificati.[iii] Lillo si rifugia nella base romana di via Sartorio (un locale che An ha messo a disposizione della Milizia rivoluzionaria). Sviluppando una scaletta di Delle Chiaie stende un documento sul soldato politico che รจ sequestrato dopo il blitz di dicembre nel โ€œcovoโ€. Con l'aiuto di un ex marรฒ amico di Graziani, Peppino Pugliese, noto come โ€œlโ€™impresarioโ€, si rifugia in Corsica, a Erbalunga, posizione ideale per il pendolarismo con l'Italia. In questo periodo Concutelli avrebbe partecipato con Delle Chiaie e Flavio Campo - secondo il poco credibile โ€œpentitoโ€ Tisei - a due operazioni contro rifugiati baschi in Francia, attentati che hanno causato tre vittime. Da parte sua ha sempre respinto sdegnosamente lโ€™accusa di aver fatto il sicario per la controguerriglia spagnola, ma le ricostruzioni giornalistiche sul terrorismo di Stato anti-basco lo indicano puntualmente tra i neofascisti italiani usati nella prima fase della โ€œguerra sporcaโ€ contro lโ€™Eta. Nel 1975-76 una fitta rete di rapporti tra ultradestra italiana, malavita francese, ex-Oas e corpi speciali spagnoli si coagula nelle attivitร  illegali contro la Resistenza basca. E lโ€™avventura โ€œafricanaโ€ si consuma nello stesso ambiente.
โ€œLilloโ€ partecipa, come responsabile militare, al vertice in una villa dei Castelli romani e al summit di dicembre a Nizza, dove lo scontro tra Graziani e Delle Chiaie fa abortire il processo unitario[iv]. Il primo[v] contesta al secondo le frequentazioni con gli Affari riservati. Dimentica che ordinovisti hanno preso soldi da Gelli e altri massoni, ignora che i proconsoli italiani, Signorelli e Fachini, hanno rapporti con apparati statali mentre il giovane leader tiburtino, Calore, prima scheda gli autonomi dei Castelli per conto dei carabinieri[vi] e poi, in occasione delle elezioni politiche del giugno โ€™76 si ritira in campagna con i militanti del Circolo Drieu La Rochelle. Se ci sarร  il sorpasso - li ha allertati Signorelli - toccherร  menare le mani, insieme allโ€™Arma, per impedire ai โ€œrossiโ€ di prendere il potere. Subito dopo il vertice dei Castelli Concutelli avrebbe ridotto in fin di vita il vicepresidente della Dc cilena Leighton, esule a Roma, e la moglie. Per lโ€™attentato la giunta militare avrebbe pagato 100 milioni a Delle Chiaie. Nessun testimone riconosce Concutelli e il processo finisce con unโ€™assoluzione[vii].
Sul processo di unificazione getta nuova luce alcune lettere sottratte a Zorzi. Nel novembre 1975 gli scrive a Tokyo, da Madrid, โ€œFrancoโ€, che lo saluta con un eloquente โ€œSieg Heilโ€. โ€œPer quanto concerne il nostro mondo sappi che non si parla piรน di collaborazione e coordinamento, ma di unitร  e fusione non solo col gruppo di Graziani, ma anche con Avanguardia nazionale (...) รˆ in atto la costituzione di una nuova struttura politica giocata tra Delle Chiaie e seguaci, con Graziani e discepoli, e la completa esclusione a livello decisionale degli altri, cioรจ di noi, a meno che non ci facciamo un poโ€™ furbi e attiviโ€[viii]. Chi sono gli altri? Gli ordinovisti confluiti nel Msi nel 1969 restando una componente organizzata? O piรน precisamente la parte che faceva capo a Maggi in Veneto e a Signorelli a Roma e aveva mantenuto attiva una rete clandestina per lโ€™assistenza ai latitanti (a cui Vinciguerra si era rivolto per far espatriare Cicuttini, ricercato per il dirottamento di Ronchi) e di cui, secondo i โ€œpentitiโ€ Digilio e Siciliano, suoi accusatori non creduti per Piazza Fontana faceva parte anche Zorzi?
Dieci anni dopo, in uno dei tanti interrogatori con i giudici bolognesi, Calore si avventura in ricostruzione fasulla, della fondazione di Lotta di Popolo. โ€œTale sigla, infatti, siamo sempre di fronte a delle sigle, ma in questo caso veniva una volta tanto alla luce piรน chiaramente che in altre occasioni lโ€™unitร  sottostante, era piรน esattamente Olp (Organizzazione Lotta di Popolo). I fondatori furono Signorelli, De Felice, Dantini, Delle Chiaie e Clemente Graziani. Lโ€™epoca della fondazione: lโ€™inizio del 1970, periodo in cui Rauti era rientrato nel Msi mentre Graziani e Massagrande avevano fondato il Movimento politico Ordine nuovo e dal Movimento studentesco dellโ€™universitร  di Roma si formavano contemporaneamente le sigle Olp e An (Avanguardia nazionale) giร  confluita nel Centro studi Ordine nuovo e rifondata da Adriano Tilgherโ€[ix]. Ma a dar vita allโ€™Olp รจ la componente dellโ€™estrema destra romana - piรน piccoli gruppi sparsi in tutta Italia - che si era aggregata nel โ€™68 dopo il raid missino allโ€™Universitร . Vi confluiscono avanguardisti come Serafino Di Luia, pacciardiani come Enzo Dantini, ordinovisti come i fratelli Cascella. รˆ discutibile se il cosiddetto nazimaoismo fosse un progetto deliberatamente provocatorio o soltanto velleitario ed ambiguo ma la sua originalitร  รจ incontestata. Alcuni dirigenti dellโ€™Olp, come Ugo Gaudenzi e Franco Papitto sono tra i piรน accaniti sostenitori della dipendenza di Delle Chiaie dal Viminale[x]. Perchรฉ Calore, generalmente attento alla verosimiglianza delle sue ricostruzioni, si รจ esposto a una cosรฌ facile smentita (anche se i giudici bolognesi si sono ben guardati dal farlo e hanno usato anche questa toppa come mattone del castello accusatorio, per dimostrare lโ€™unicitร  e unitarietร  del fenomeno eversivo nero)? Un lapsus? Uno slittamento della memoria? Una restituzione deformata? รˆ possibile che un gruppo di militanti dellโ€™Olp, disciolta nel โ€™73, abbia partecipato come componente organizzata allโ€™unificazione tra On e An e che perciรฒ Calore abbia retrodatato unโ€™organicitร  di rapporti inesistente nel โ€™70. Segnaliamo alcune coincidenze significative. La prima: Zorzi, definito guardaspalle di Freda, vive per alcuni anni a Napoli, dove hanno luogo, quasi contemporaneamente, due scissioni locali, in Lotta di popolo e in Ordine nuovo, che si definiscono entrambe โ€œstrasserianeโ€, cioรจ ispirate al leader della sinistra nazionalsocialista, liquidata con le squadre dโ€™assalto (le Sa) da Himmler e dalle Ss nella โ€œnotte dei lunghi coltelliโ€ per le โ€œpericoloseโ€ vocazioni socialisteggianti. La seconda: il Comitato pro Freda, che nasce nel 1973, ha tra gli animatori il segretario triveneto del Mpon, Arrigo Merlo, giร  gestore della Libreria Ezzelino di Padova e il leader lucano dellโ€™Olp, Leucio Miele. La terza: in un opuscolo del comitato di solidarietร  per โ€œGiorgioโ€ Freda del โ€™77 (dopo il fallimento della fusione) figura un durissimo attacco a Delle Chiaie definito โ€œprovocatore abituale dei servizi speciali italiani, poi avventuriero e ladro di professione. A seguito del grottesco putsch Borghese (...) Delle Chiaie puรฒ tranquillamente scappare in Spagna, dove prepara e partecipa a diversi omicidi politici (...) Secondo le ultime notizie sarebbe al servizio di Pinochetโ€[xi]. Tre coincidenze costituiscono poco di piรน di un indizio. รˆ meglio allora restare ai fatti noti
Alla fine di settembre โ€™75 si consuma la rottura con il Msi di Lotta popolare, la corrente movimentista in cui ha un ruolo di vertice Signorelli, proconsole di Graziani in Italia. La causa scatenante รจ lโ€™uccisione di un ragazzino, il sedicenne Fabio Zicchieri, davanti al portone della sezione Prenestino, roccaforte โ€œpopolareโ€. Signorelli e Dโ€™Addio battono i pugni e rivendicano il diritto alla rappresaglia. Qualcuno passa dalle parole ai fatti e il giorno dopo un commando uccide a San Lorenzo, il quartiere piรน rosso di Roma, un passante, Antonio Corrado, che ha il difetto di somigliare a un leader di Lotta continua, che ha a due passi la sede nazionale. Chi vuole capire nel Msi capisce e avvia le procedure per espellere i facinorosi. Dopo la spaccatura di Nizza anche Concutelli rompe con Delle Chiaie, al ritorno dallโ€™Angola. Nel febbraio 1976 si allontana dalla Spagna portandosi per ricordo unโ€™Ingram, mitraglietta Usa in dotazione alla polizia madrilena e di proprietร  di un fedelissimo di Guerin Serac[xii]. Il ritorno in Italia รจ faticoso[xiii]: Lillo deve ricostruire unโ€™organizzazione dopo la rottura con An, che aveva mantenuto una rete clandestina in Italia con gran parte dei quadri arrestati nel blitz di novembre 1975 (per ricostruzione del partito fascista) e scarcerati alla spicciolata[xiv]. Il gruppo dirigente di Ordine nuovo รจ latitante allโ€™estero, con uno stile piรน โ€œsbracatoโ€. In Lotta popolare, che doveva costituire lโ€™organizzazione di facciata del movimento unitario, gli ordinovisti sono in minoranza, anche se Graziani vi ha fatto confluire i quadri coperti. In un paio di mesi Concutelli fonda i Gruppi di azione ordinovista in cui affluiscono i suoi camerati di Catania, la cellula di Perugia, il fortissimo nucleo tiburtino che sotto la guida di Calore si รจ affrancato dalla tutela di Signorelli. Al Sid basta un mese per sapere cosa bolle in pentola e, a futura memoria, stilla a fine maggio un rapporto su โ€œpresunte intenzioni di militanti del disciolto Ordine nuovoโ€.
Un personaggio capace di grande doppiezza, ai limiti della schizofrenia, Calore. Segnato da una presenza materna soffocante, riuscirร  a sfuggirle, sul piano pratico, sviluppando una diabolica capacitร  di menzogna (e di autoinganno) che gli ritornerร  utile sul terreno della politica - e poi della collaborazione giudiziaria - eppure si trascina dentro la scimmia della sua presenza che si manifesta in unโ€™irresistibile pulsione a uccidere (simbolicamente) padri e fratelli maggiori. E in unโ€™evidente paura delle donne che crea la diceria tra i camerati di una verginitร  che ha il segno dellโ€™omosessualitร  male occultata. In una discussione/processo imbastito da Marcello Iannilli, nel G7 di Rebibbia, Calore si giustificรฒ: se stava dietro a Valerio Fioravanti nelle sue โ€œricostruzioni infami e strumentaliโ€ era per ragioni di cuore. Il triangolo politico-sentimentale Fioravanti-Calore-Izzo era argomento primario di conversazione allโ€™epoca (la fine dell'83) nel circuito dei carceri speciali per il diffuso, malcelato timore di un suo mutamento in aperta collaborazione (come poi puntualmente accadde per due dei tre protagonisti). La giustificazione fu accettata: chi lo conosceva confermรฒ che giร  da fuori... Qualcuno ricordรฒ che anni prima, al G9, si faceva massaggiare con i piedi da un efebico militante di Cla. Non era il solo: la fraternizzazione tra โ€œrossiโ€ e โ€œneriโ€ nellโ€™area omogenea di Rebibbia passรฒ anche attraverso una storia dโ€™amore tra un leader dei Nar, bellissimo, dichiaratamente bisessuale e un tozzo (baffi, nasone e pelata) dirigente di Prima linea. Per Calore cโ€™รจ infine la sfolgorante scoperta della donna, nel carcere di Palliano, la brigatista Emilia Libera che allโ€™uscita del carcere ha sposato.
Dopo un infantile passaggio anarchico, Calore รจ iniziato alla milizia nel Circolo Drieu La Rochelle. Iscritto alla facoltร  di Sociologia e poi, per scelta politica, operaio della Pirelli, รจ allievo di Signorelli. Quando, trasferito a Roma, il professore allenta la presenza a Tivoli gli affida la struttura ma non immagina che, alla prima stretta, avanzando Concutelli pretese di leadership dopo lโ€™omicidio Occorsio, Calore sarร  pronto a tradirlo e a schierarsi subito con il piรน forte. Eโ€™ solo il primo di una serie di giri di valzer. Dopo lโ€™arresto di โ€œLilloโ€, infatti, lโ€™operaio vola inutilmente a Londra da Graziani per chiedere la luogotenenza. Al rientro in Italia si sforza di garantire la latitanza di Bianchi, il โ€œGiuda da pascoloโ€ che ha โ€œvendutoโ€ Concutelli. Gli trovano una foto del leader di On per un documento falso ma non lo denunciano neanche. Anche nella vicenda di Costruiamo lโ€™azione, divorato dalla voglia di primeggiare, Calore taglia i ponti con la vecchia guardia per poi bruciarsi al debutto militare. Stringe da subito un patto di ferro con il pupillo di De Felice, Paolo Aleandri. Istruiti dalle inquietanti frequentazioni, dalla P2 ai Carabinieri, i due โ€œmarcanoโ€ a rivoluzionari duri e puri, โ€œfigli del โ€™77โ€, fautori del fronte unico con lโ€™Autonomia operaia, tentando di imbrigliare e di gestire politicamente le attivitร  del Movimento rivoluzionario popolare, che si specializza in attentati dinamitardi contro obiettivi simbolici del potere (il Campidoglio, la Farnesina, Regina Coeli, il Csm) eseguiti con gran dispendio di esplosivo ma senza uccidere nessuno e rivedicati con parole dโ€™ordine e linguaggio da โ€œsinistra armataโ€. Avendo operato uno come informatore dei carabinieri, lโ€™altro come agente di collegamento con Gelli, avranno la faccia tosta - da โ€œpentitiโ€ - di sostenere che hanno rotto con i vecchi leader quando si sono convinti che erano subalterni a logiche di potere. Regolati i conti con gli uomini, Calore passerร  a farli con lโ€™intero ambiente, ridefinendo la propria identitร  politica in senso antifascista. Signorelli, il โ€œcattivo maestroโ€, ne conserva un giudizio positivo[xv]. Freda, che pur si avvale della sua collaborazione per le edizioni di Ar quando giร  era manifesta la sua โ€œderivaโ€ ne prende le distanze[xvi].(2-continua)



[i] Lo spettro ampio degli obiettivi, mirati e non piรน circoscritti alla tradizionale lotta anticomunista, e la scelta di operare per campagne coordinate segnano una discontinuitร  con la stagione stragista e lโ€™ambizione di competere con il partito armato in crescita. Nel gennaio 1975 sono compiuti attentati dinamitardi allo studio dellโ€™avvocato Edoardo Di Giovanni (curatore con Marco Ligini del libro La strage di Stato), allโ€™abitazione del giornalista Willy de Luca e presso la redazione del "Borghese", indirizzato al direttore, Mario Tedeschi. Al โ€œtradizionaleโ€ addestramento allโ€™uso dโ€™esplosivo, e al procacciamento dโ€™armi sโ€™accompagna unโ€™intensa campagna di finanziamento attraverso rapine e spaccio di denaro falso nonchรฉ una spregiudicata schedatura di militanti โ€œautonomiโ€, attivitร  nella quale sโ€™inseriscono โ€œscambi di favoriโ€ con ufficiali dei carabinieri.
[ii] Nellโ€™inverno-primavera 1975 si susseguono attentati in Sicilia e Calabria, ove il Fulas รจ animato da Concutelli, Mangiameli ed altri ordinovisti: alla concessionaria Fiat di Catania, al catasto di Reggio, alla redazione dellโ€™Ora di Palermo, alcuni eseguiti in simultanea per dar prova dโ€™efficienza.
[iii] Il rapimento dura un mese e mezzo, dal 23 luglio al 9 settembre. Lโ€™ostaggio รจ liberato nelle campagne di Taranto dopo il pagamento di 280 milioni. A settembre scattano i mandati di cattura contro un manipolo di โ€™ndranghetisti, Concutelli, i cugini Martinesi (il giร  noto Luigi e il democristiano Antonio, grande elettore dellโ€™onorevole Pisacci Codanelli) un gruppetto di fascisti toscani: Mario Luceri, giร  coinvolto nel sequestro Segafredo, Mario Pellegrini, proprietario del bar di Lido di Camaiore, ritrovo dei camerati versiliesi, Elio Fini, fiancheggiatore del Fnr di Tuti. Gli ultimi tre sfuggono alla cattura. Luigi Martinesi accusa il principale: il sequestro doveva finanziare la Milizia rivoluzionaria, Manco sapeva e ne sarebbe divenuto il leader. Lโ€™onorevole se la cava con lโ€™immunitร  parlamentare ma capisce lโ€™antifona e lโ€™anno dopo รจ tra gli scissionisti di Democrazia nazionale. Martinesi era pedinato da tempo, il suo frenetico attivismo non era passato inosservato. Rapporti di polizia segnalano gli incontri a Catanzaro con gli avvocati di Freda e di Delle Chiaie e con i leader locali di An. E poi un viaggio a Padova (da Fachini) e a Venezia (da Alberini) e lโ€™incontro romano con Tilgher. Anche in Puglia Martinesi ha frequenti contatti con la compagna di Freda, Rita Cardona e stringe rapporti con i dirigenti di An.
[iv] Nonostante la rottura dichiarata, in un documento sequestrato a Londra nel 1977, Graziani conferma โ€œla contiguitร  tra i due movimenti e la impregiudicata possibilitร  di azioni in comune nel momento in cui fossero โ€˜entrate in giuoco decisioni ed azioni importantiโ€™ suscettibili di โ€˜riverberarsi non soltanto sul Movimento che le prende e le attua, ma su tutto il nostro mondo politicoโ€™. Resta la critica allโ€™elasticitร  tattica di An, portata a โ€œimpegnarsi piรน attivamente e spregiudicatamente, sia a livello nazionale che a livello europeo ed extra-europeo all'acquisizione di piattaforme di ovvia utilitร  contingenti, ma in qualche modo pericolose e pregiudizievoliโ€.
[v] Clemente Graziani, giovanissimo volontario a Salรฒ, รจ un eroe del primo neofascismo per aver tentato di affondare nella rada di Taranto una nave che doveva essere consegnata allโ€™Urss come riparazione dei danni di guerra. Eโ€™ uno dei pochi condannati agli inizi degli anni โ€™50 per le bombe dei Fasci di Azione rivoluzionaria. Fondatore del Centro studi Ordine nuovo, dopo il rientro di Rauti e di molti quadri nel Msi รจ il leader carismatico del Movimento politico Ordine nuovo. Ripara allโ€™estero dopo lo scioglimento dโ€™ufficio del gruppo. Eโ€™ morto nel 1997 in Paraguay.
[vi] Anni dopo Calore lo ammette, testimoniando al processo di Bari, contro Freda, mentre per le Edizioni di Ar aveva scritto La societร  tecnologica, ritirato dal catalogo dopo il suo โ€œpentimentoโ€.
[vii]Ad accusare Delle Chiaie รจ Michael Townley, sicario americano al soldo dei servizi segreti cileni. Arrestato per lโ€™omicidio negli Usa di Orlando Letelier, ministro degli Esteri con Allende, collabora con la giustizia americana assicurandosi lโ€™impunitร  (in Italia sarร  condannato inutilmente a 18 anni). Quando lโ€™assoluzione di Concutelli e Delle Chiaie รจ definitiva, Vinciguerra ammette che nellโ€™attentato โ€œci azzeccavanoโ€ entrambi. Nel 1993 Townley ha riconosciuto nelle foto di Delle Chiaie il suo contatto italiano, quando giunse a Roma nellโ€™estate 1975 per preparare lโ€™attentato. โ€œMi sono visto poi con Alfredo in Spagna - ha raccontato lโ€™ex agente cileno al pm Salvi - Io stavo in un hotel di Madrid e Alfredo mi disse che in quellโ€™hotel si era incontrato con il colonnello Contreras [comandante dei servizi segreti cileni] e con il generale Pinochet, quando era andato in Spagna per i funerali di Francoโ€ cfr. Bruno Ruggiero Roma: 18 anni al killer cileno, Il Giorno, 27 marzo 1993.
[viii] Mario Scialoja Il nostro cit. , p. 85.
[ix] Giovanni De Lutiis (a cura di) La strage. Lโ€™atto dโ€™accusa dei giudici di Bologna, Editori Riuniti, Roma 1986, p. 192.
[x] Dopo trentโ€™anni e una fortunata carriera giornalistica (corrispondente dellโ€™Ansa da Beirut e poi direttore dellโ€™organo del Psdi โ€œLโ€™Umanitร โ€) Ugo Gaudenzi dirige il quotidiano dellโ€™area socialista nazionale Rinascita.
[xi] Comitรฉ de solidaritรฉ pour Giorgio Freda Giorgio Freda: nazimaoรฏste ou rรฉvolutionnaire inclassable, Ginevra 1978, p. 45
[xii] La rottura avrร  strascichi astiosi. Una foto di Concutelli รจ trovata a Madrid nel laboratorio per falsificare documenti gestito da An. Lโ€™avvocato Arcangeli lo accuserร  di essere il killer di Occorsio. Lโ€™anno dopo Delle Chiaie, di passaggio in Italia, fa cadere documenti compromettenti nei confronti suoi e di Pozzan.
[xiii] Concutelli arriva a Nizza via Corsica. A Pasqua rientra in Italia, grazie a due camerati genovesi, attraversando in auto il โ€œbuco di Ventimigliaโ€. รˆ ospite una settimana da Mauro Meli, referente ligure della Fenice, e giunge a Roma il 22 aprile dove รจ accolto da Marcello Sgavicchia, un camerata cinquantenne, amico di Peppino โ€œlโ€™impresarioโ€, in un appartamento a via Lanza.
[xiv] Il clima benevolo รจ confermato dalla sentenza mitissima per ricostruzione del partito fascista. Il processo, aperto con 47 arresti in tutta Italia si conclude a inizio giugno, con 31 condanne (pena massima a sette dirigenti: due anni, per i militanti da 5 a 16 mesi di carcere) e 43 assoluzioni.
[xv] Per Signorelli โ€œCalore, pur se autodidatta, รจ una mente acuta ed รจ persona che ha letto molto. Era un operaio ma aveva interessi culturali e un poโ€™ per volta cominciรฒ ad assimilare teorie recenti, come quella dei bisogni, e mi manifestรฒ la sua convinzione che per una efficace lotta al sistema lโ€™unica via fosse quella dellโ€™Autonomiaโ€  cfr. Gianni Flamini Il partito cit. volume IV, 2, p. 498.
[xvi] โ€œNon esisteva alcuna affinitร  tra me e il Calore sotto il profilo dottrinario, ideologico, politico e di temperamento. La visione del mondo di Calore era opposta alla mia, perchรฉ Calore era antimetafisico, ateo, razionalista, evoluzionista, progressista, antiautoritario, anarcoide, antinazifascista. Al polo opposto mi situavo e mi situo io. Si esprimeva in termini altamente irriverenti nei confronti dei leader delle rivoluzioni nazional-popolari che io venero: Codreanu, Hitler e Mussoliniโ€ cfr. Parla Freda. Ciclostilato con il testo delle deposizioni alla Corte dโ€™Assise di Appello di Bari, Lโ€™Aratro, Battipaglia 1986.

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