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Foibe, un ricordo che non si fa condividere: dai cortei contro agli sfregi

E' profonda la divisione nel Paese sulla giornata del ricordo. Per un'oramai dimostrata incapacità di elaborare un minimo di memoria condivisa. Sebbene, come ha sottolineato giustamente Stefano Jesurum sul Corsera di stamattina, nelle foibe ci siano finiti italiani e sloveni, fascisti e partigiani. Eppure niente, è stata scelta come data l'anniversario della cessione alla Jugoslavia di Istria e Dalmazia (10 febbraio 1947), proprio per sottolineare non i massacri ma la perdita di sovranità. E quindi, quest'anno, la fascisteria si è mobilitata massicciamente, suscitando la consueta contrapposizione frontale.
A Padova i centri sociali  sono scesi in piazza, indifferenti al tema delle foibe, semplicemente perché "i fascisti non devono sfilare". Questo comunque è il video del Mattino di Padova del corteo "fascista"e questa la sintesi della giornata: "Tensione in centro ieri sera per le due manifestazioni contrapposte sul Giorno del Ricordo, che il 10 febbraio di ogni anno celebra la tragedia delle foibe. Una manifestazione, senza simboli di partito ma promossa dall'associazione culturale "identità" e da Casa Pound, ha suscitato la reazione del centro sociale Pedro, che ha convocato una contromanifestazione. Il centro era blindato, ma alla fine non è accaduto nulla. Circa 200 persone si sono radunate davanti al Bo per contestare la fiaccolata. Sono tenuti a distanza dalle camionette della polizia e da alcune transenne. Tra i cartelli "Padova libera" e "Fascisti fuori dalle nostre città". Il leader del centro sociale Pedro, Max Gallob, ha sfidato la diffida del questore ed è sceso in piazza lo stesso. "La costituzione non impedisce a noi di fare iniziative -  ha dichiarato Gallob - Piuttosto le impedisce ai fascisti. Ed è per questo che la fiaccolata di stasera non andava autorizzata".
Identica contrapposizione a Bologna con "un faccia a faccia tra militanti di Forza Nuova e anarchici: cori, insulti, tensione, traffico paralizzato ma nessuno scontro. Il movimento di estrema destra si è riunito in piazza della Mercanzia per commemorare le foibe in occasione della Giornata del ricordo. A pochi metri di distanza, sotto le Due Torri, contropresidio di antifascisti e anarchici. In mezzo gli agenti della Digos e i carabinieri". (Fonte: La repubblica/Bologna)
Poi la notte, si sono scatenati, invece, quelli che i conti con le foibe non li vogliono proprio fare, con ben quattro episodi di "sfregio" del ricordo. 

VENEZIA - Atto di vandalismo nel Giorno del ricordo, in memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata: a Marghera (Venezia) nella notte è stata divelta la lapide in bronzo che ricorda la tragedia. Il sindaco Giorgio Orsoni ha già dato ordine di ripristinarla. La targa rimossa la notte scorsa dal monumento di Marghera, un rettangolo in bronzo di circa 40 centimetri per 30, era stata collocata il 10 febbraio del 2009. Nel riquadro bronzeo sono riportati i nomi dei promotori dell'iniziativa, Comune Venezia, Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Comune di Trieste, ed è incisa la frase: "in memoria degli istriani fiumani e dalmati tragicamente scomparsi e di quanti furono costretti ad abbandonare la loro terra per rimanere liberi e italiani. 1943 1954. Piazzale Martiri delle Foibe".
fonte Il Gazzettino
PRATO- «Dopo tanti anni di voluta dimenticanza, nei confronti dei Martiri delle Foibe tutta l’Italia ha deciso di onorare  queste vittime, come giustamente meritano tutte quelle morti causate dalla scelleratezza umana, che avevano un’unica colpa: essere Italiani!
Tutti gli anni in via Martiri delle Foibe, sotto la lapide che ricorda il fatto, viene deposta una corona in commemorazione di tale tragedia. Anche nei giorni scorsi è stata sistemata la consueta corona d’alloro, ma il fatto deve aver dato fastidio a qualcuno che probabilmente non vuole ricordare, oppure più semplicemente a un vandalo. Comunque sia ad un essere spregevole, perché non è classificabile altrimenti chi ha pensato di offendere la memoria delle Foibe facendo a pezzi, come si vede nella foto, la corona deposta.
Credo che tutte le vittime, senza nessun distinguo, abbiano pari dignità e meritano rispetto e gesti assurdi come questo vanno condannati. Spero che nei prossimi giorni, da parte di tutte le forze politiche e non, ci sia condanna unanime. Il silenzio su questo fatto sarebbe intollerabile in un paese cosi detto civile e democratico
Sergio Castignani 
Fonte: Pratoblog
TORINO - "Dopo la Giornata del Ricordo e a pochi giorni dal corteo in onore dei martiri delle Foibe, ignoti hanno distrutto la lapide che ricorda il dramma vissuto dalle popolazioni Istriane e Dalmate". Lo dichiara Marco Racca, coordinatore piemontese di CasaPound Italia, che spiega: "Hanno colpito, presumibilmente a martellate, la lapide del villaggio Santa Caterina a Torino dove ancora oggi vivono le famiglie degli esuli".
"Hanno agito da vigliacchi come i partigiani comunisti di Tito che massacrarono migliaia di italiani per attuare il loro progetto di pulizia etnica. Hanno agito di notte, nascosti, per portare a termine la loro 'rivoluzionaria missione' - ironizza Racca -  e con estrema eleganza si sono anche firmati sui muri con 'Carogne tornate nelle fogne'".
"Questo gesto - osserva il coordinatore di Cpi Piemonte - è sicuramente frutto dell'impotenza culturale e politica di certi gruppi ormai marginali nella società che vivono solo più di odio e rancore.
Siamo vicini alle famiglie degli esuli colpiti da questo atto vergognoso e alle Associazioni che li rappresentano e invitiamo tutti i cittadini ad unirsi domenica 13 febbraio alla nostra fiaccolata in onore dei Martiri delle Foibe"
"Speriamo - conclude Racca - che le istituzioni condannino il gesto e partecipino alla Fiaccolata così da poter testimoniare in maniera tangibile la loro vicinanza agli esuli e ai parenti delle vittime dell'odio etnico anti-italiano".
Fonte: CasaPound Italia
TRIESTE - Due tabelle in pietra, che portano sul colle di San Giusto al monumento dedicato dal Comune di Trieste ai Martiri delle Foibe, sono state distrutte da ignoti. Lo rende noto il presidente dell'Unione Istriani, Massimiliano Lacota, a pochi giorni dalle celebrazioni del Giorno del Ricordo. Deprecando l'atto vandalico, Lacota chiede che l'area «venga monitorata da telecamere e maggiormente controllata nella fascia notturna». 
Dopo Firenze anche Trieste viene ferita dalla barbarie di persone che non conoscono la storia e le tragedie che ha subito il popolo giuliano-dalmata. 
Sono stati affissi in alcune zone della città dei volantini che come titolo recitavano Foibe e Dintorni conoscere il passato per capire il presente, con una foto di partigiani armati. Si pubblicizza due conferenze che avveranno in un noto locale di estrema sinistra triestino il Knulp. Giovedi 3 febbraio alle 2030 si parla Foibe:creazione di un mito, mentre il 10 febbraio Ma quale liberazione? La continuità del fascismo nella storia d'Italia.
fonte: oknotizie/virgilio


4 commenti:

  1. I SOLITI VIGLIACCHI....NEGANO ANCHE LA''VERA''STORIA....PENOSI!!

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  2. Maledetti vigliacchi! Pagheranno caro il loro disprezzo per i morti italiani che patirono la follia slava nelle foibe.

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  3. Buongiorno. Come proprietario del Knulp mi permetto di dissentire dal suo commento riguardo la collocazione politica del mio locale, in quanto trattasi di pubblico esercizio e non di sede nè di partiti nè di movimenti. Le uniche associazioni che da noi operano stabilmente sono il Circolo del jazz Thelonious che si occupa della programmazione musicale, il circolo del cinema Metropolis, che si occupa della programmazione cinematografica, ed ospitiamo l'Associazione culturale Daydreamingproject che ci aiuta nell'allestimento delle mostre pittoriche o fotografiche. All'interno del locale c'è una libreria con testi di cinema e musica.
    Ogni anno presentiamo numerose iniziative che trattano i temi più disparati. Due giornate sono state dedicate agli argomenti da lei citati. La gente che frequenta il locale proviene da varie culture e formazioni, ci sono mamme , bambini, anziani, turisti, studenti, casalinghe, badanti, immigrati, emigrati, operai, impiegati, dottori, ubriaconi e tanta gente che apprezza l'ambiente un po' al di fuori dai comuni schemi degli altri luoghi di ritrovo.
    Se tutto questo per qualcuno vuol dire essere di "estrema sinistra" (ma che significato ha questo termine?), credo dovrebbe farsi un bell'esame di coscienza: non starà mica pensando che chi legge, chi ascolta musica, chi si ritrova per scambiare quattro parole e non per venire assordato, chi piace vedersi un film che poco è stato distribuito, chi si ubriaca appartenga alla categoria degli estremisti? In tal caso ben vengano gli estremisti di sinistra. Prima di dare giudizi ed appioppare appellativi sarebbe sempre necessario informarsi per bene e sapere di cosa e di chi si parla. Questo dovrebbe esser fatto da chiunque, specialmente da storici e giornalisti. Grazie e cordiali saluti. Fausto Vilevich (un estremista di sinistra)

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  4. Gentile proprietario del locale, come ho già avuto modo di scrivere, la notizia è ripresa pari pari da ok notizie di virgilio.
    Questo è il link:
    http://oknotizie.virgilio.it/info/49c118e57016552c/e_ancora_trieste._martiri_delle_foibe_distrutte_tabelle_di_pietra_sul_colle_san_giusto.html
    Potrà facilmente verificare che mi sono limitato al copia e incolla, essendoci lo stesso errore di ortografia (avveranno invece di avverranno).
    Deve quindi girare la sua confutazione (che non riguarda la verità dei fatti specifici: nel suo locale si sono effettivamente tenute due conferenze di taglio "negazionista" sulle foibe) all'aggreggatore del portale di proprietà della Telecom.
    Le risparmierò invece la lezioncina sulla natura promiscua dei blog. Nel mio è molto chiaro chi dice che cosa. Tutto quello che non è firmato da altri o attribuito a una fonte specifica è opera mia. Per il resto è ovviamente mia la responsabilità intellettuale.
    Infine, per me estremista di sinistra è una bellissima parola... Ma non mischiamo la merda con la cioccolata. Qui si discuteva di una questione molto semplice. E cioè il tentativo di contestare la verità storica delle foibe come pratica di pulizia etnica al confine italo-jugoslavo. Verità che è condivisa anche da spezzoni significativi della sinistra.

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