Header Ads


Il Natale non gli dice mica bene a Francesco Bianco.

Gli era già capitato dieci anni fa di intossicarselo. Perché l'alba del giorno in cui Andrea Insabato era andato a farsi scoppiare tra i piedi l'ordigno che stava collocando sul portone del "Manifesto", era passato a salutarlo, come faceva quasi tutte le mattine, alla sua edicola. I giornali segnalarono la circostanza con intento colpevolizzante e così qualche antifascista ben intenzionato pensò bene che fosse il caso di danneggiare la piccola bottega che dava da campare all'ex detenuto.
Così qualche giorno dopo, quando la sede di Forza nuova era gremita di giornalisti accorsi per la conferenza stampa indetta da Fiore per chiarire i rapporti (personali e non organizzativi) con Insabato, Francesco Bianco era assai stizzito e finì per litigare con il Ruotolo giornalista del Manifesto (oggi sta alla Stampa) scambiandolo per il gemello che è da sempre il braccio destro di Santoro.
Il suo ragionamento era rozzo ma efficace: "Perché il Manifesto può dare occupazione a ex brigatisti come Francesco Piccioni [uno dei capi della colonna romana] e a Geraldina Colotti [ex Unione dei comunisti combattenti] e la struttura imprenditoriale di Fiore e Morsello non può sostenere con il lavoro e la solidarietà gli ex detenuti che stentano a reinserirsi?".
Bianco è un proletario dal carattere sanguigno, Ruotolo è indisponente di suo e così all'ex militante dei Nar scappò un ceffone. Con ovvia stigmatizzazione generale.
Oggi, dopo essere tornato alla ribalta per la parentopoli all'Atac - è stato assunto in una rimessa aziendale, non imbucato in qualche ufficio: il familismo amorale della destra ha un tocco di classismo in più - i riflettori puntati non accennano a spegnersi. E così due battute becere contro gli studenti in lotta e due commenti polemici (non suoi) con il  presidente della comunità ebraica sulla pagina di facebook (che qualcuno continua a pensare che sia uno spazio privato: che imbecille) diventano l'occasione per un'altra crocefissione. Altro che Natale, per Bianco è un'altra volta venerdì santo...

16 commenti:

  1. Lo lasciassero in pace sti infami.Non ha già pagato abbastanza?Non ha già sofferto a sufficienza forse?
    Ciao France da uno che a quella conferenza stampa c'era.In bocca al lupo!

    RispondiElimina
  2. Mi sembra evidente che è la vittima sacrificale per permettere ad Alemanno di rifarsi la faccia ...

    RispondiElimina
  3. nella repubblica delle banane gli unici che non devono proprio essere riammessi nella comunità sociale e lavorativa sono gli ex "terroristi" di destra: diversamente l'equilibrio psichico ed emotivo di tanta gente andrebbe in malora.
    Il capro espiatorio di questo Natale si chiama Francesco Bianco, che non conosco ma a cui sento di dover esprimere incondizionata solidarietà.

    RispondiElimina
  4. Sono pienamente d'accordo UMT. Francesco Bianco sarà (speriamo alla fine di ricrederci) la vittima per ripulire le schifezze di gerusAlemanno. Chi sa perchè lo scandalo proprio su di lui e non su tanti altri?!?

    RispondiElimina
  5. Bh se leggete l'articolo di Merlo su repubblica Bianco comunque non ci fa una bella figura...

    RispondiElimina
  6. Vedo che il Libro dei Ceffi continua a fare vittime.

    Saranno stati almeno in dieci a farsi rovinare nei media di questi tempi per le cose che scrivono pensando di parlare in privato senza capire che c'era il pianeta intero lì fuori a sghignazzare.

    RispondiElimina
  7. se si legge l'articolo di Merlo su Fiore che non aveva diritto di cittadinanza all'università neanche Fiore ci faceva una bella figura

    RispondiElimina
  8. io trovo ridicolo questo accanimento strumentale contro Bianco... come sempre più metri e più misure... l'articolo su Repubblica
    un capolavoro di democrazia... e di libertà di stampa... ma fatemi il piacere...
    i garantisti a intermittenza... si sbandiera l'integrazione etnica... ogni tre per due...
    e poi si è intolleranti al diverso ideologico... ma si vergognassero... allora perch uno ha militato nella destra deve vivere di espedienti??? si sta parlando di un lavoro in una rimessa... è uno scandalo???
    quando ci ex brigatisti rossi dappertutto... ah già vero queli erano compagni che sbagliavano e andavno recuperati... gli altri no...
    anche nelle aule universitarie... però il nero fa paura... ridicoli e patetici...
    non pagherò mai più un biglieto dell'Atac in vita mia...

    RispondiElimina
  9. vorrei sapere per quali meriti professionali e aziendali il sig. Bianco è stato assunto all'ATAC

    RispondiElimina
  10. Gli stessi meriti che ha la Baraldini (condannata negli USA a 44 anni di galera per la complicità nella lotta armata degli afroamericani) accolta a Fiumicino dal Ministro comunista Diliberto e che grazie all'interessamento dei compagni ha lavorato per la Regione Lazio.Due pesi due misure, come sempre ridicoli e patetici quelli della Repubblica.Lo stesso ragionamento vale per Erich Priebke il detenuto più vecchio al mondo (97 anni) nel paese in cui tutti gli ex brigatisti rossi sono in libertà!T.V.

    RispondiElimina
  11. Pessimo paragone: la Baraldini non ha mai partecipato ad azioni armate, Francesco Bianco sì. Poi, certo, le ha pagate anche egli e quindi ha tutti i diritti, compreso quello di sfottere gli studenti...

    RispondiElimina
  12. UMT va bene Toni Negri? oppure anche per lui, vale il fatto che non ha partecipato ad azioni armate.Allora vanno bene i gappisti di via Rasella, eletti in Parlamento, dopo aver ricevuto la medaglia al valore militare, partecipando, loro si, ad azioni armate.Farisei e sepolcri imbiancati i "sinistri" lo sono per genetica; come sempre due pesi e due misure! T.V.

    RispondiElimina
  13. Su Toni Negri ho un alibi di ferro. L'ho sempre schifato come dissociato.
    E poi è un barbaro settentrionale: i veri maestri del pensiero operaista sono meridionali. Scalzone di Casal di Principe, Piperno è di Catanzaro

    RispondiElimina
  14. Si però al sud manca la classe operaia!"Chiagni e fotti" questa è la parola d'ordine al sud, mentre al nord mi sovviene Nanni Loy,con il suo magistrale "specchio segreto".Loy si era appeso un cartello al petto, nel quale chiedeva la solidarietà concreta (soldi) ai compagni lavoratori davanti a una fabbrica nel milanese, per tornare a casa al sud, in quanto non aveva voglia di lavorare.Vi fu una replica corale da parte dei lavoratori meneghini:"ma vai a lavorare brutto terrone"!Separazione consensuale, in pratica secessione, prima che sia troppo tardi, prima che accada quello che è accaduto nella vicina Yugoslavia. T.V

    RispondiElimina
  15. Quando facevo intervento operaio a metà degli anni 70, le fabbriche torinesi erano piene di immigrati meridionali e veneti...

    RispondiElimina

Powered by Blogger.