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E subito scatta la punizione (oops, sospensione cautelativa) per Bianco

Atac, sospensione per l'ex Nar insultava gli ebrei su FacebookE l'Atac, oltre a sospendere Francesco Bianco, in attesa di accertamenti, blocca gli accessi a facebook per i dipendenti ...


Atac, sospensione per l'ex Nar
insultava gli ebrei su Facebook

Il provvedimento dell'azienda di trasporti romana, nella bufera per le esternazioni di Francesco Bianco (foto) già al centro della "Parentopoli" che coinvolge il sindaco Gianni Alemanno. "Il dipendente sospeso in via cautelativa in attesa di ulteriori accertamenti". Limitato l'accesso al social network dai computer aziendali

ROMA
- Francesco Bianco, l'ex Nar assunto all'Atac e finito nella bufera per gli insulti a Pacifici e le minacce agli studenti anti-Gelmini è stato sospeso. Lo comunica la stessa azienda dei trasporti capitolina che così mette un paletto, dopo la bufera sollevata dai commenti contro il presidente della comunità ebraica riccardo pacifici e contro gli studenti in piazza, 'postati' su Facebook dall'ex esponente dei Nar assunto dall'Atac, l'azienda già nel mirino dell'autorità giudiziaria per 'parentopoli'. Non solo, l'azienda annuncia anche di aver rivisto la policy di accesso ad internet per i dipendenti, limitandola "ulteriormente".

"Con riferimento - si legge in una nota dell'Atac - alle notizie recentemente apparse sugli organi di stampa, in merito all'improprio utilizzo dei sistemi informatici aziendali per lanciare messaggi dal contenuto inaccettabile mediante social network, l'azienda informa che in data odierna, ad esito dei riscontri sin qui emersi, si è provveduto a sospendere, con effetto immediato, il dipendente francesco bianco, autore del comportamento non conforme, in via cautelativa ed in attesa delle risultanze degli ulteriori accertamenti in corso".

Atac informa, inoltre, "che si è contestualmente proceduto alla modifica delle policy aziendali di utilizzo di internet, limitando ulteriormente le possibilità di accesso".
Fonte: La Repubblica

4 commenti:

  1. Se fa passare la bufera e si avvale di un buon avvocato, non dovrebbe avere ulteriori problemi.
    Peccato questa sua "vicinanza" con Alemanno, me lo ricordo diverso ma credo che "dentro" non sia cambiato molto!

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  2. Tutti "tengono famiglia".... e i vecchi ideali, giusti o sbagliati, vanno a farsi fottere; Alemanno la sua croce celtica l'ha fatta benedire in chiesa e ha così lavato il suo "peccato originale". Già parecchi anni fa si diceva: cambiamo il sistema da dentro, noi siamo uguali a prima! E se è vero capisco molte cose...
    Detto ciò sono convinto che se invece di parlare di studenti "pacifici" avessero parlato di studenti "straccioni arabi" non sarebbe successo nulla!

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  3. ...........Pensa se tutti i Carabinieri facessero storie per le barzellette.........Saremmo tutti sospesi!...........anche il presidente del consiglio

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  4. Dal diario http://civiumlibertas.blogspot.com

    "Proprio ieri, o ier l’altro, Enrico Mentana, forse l’unico dei giornalisti televisivi che non mi procura subito una crisi di rigetto, deve essersi reso conto della strumentalità di una campagna messa in moto, ancora una volta, da “Repubblica”, dicendo del malcapitato di turno, con un ricco curriculum, dove risulta di tutto: «viene punito per l’unica cosa che non ha fatto”, cioè la dichiarazione antisemita. Essendo un “main-stream” quello da lui diretto, cioè il Tg7 delle ore 20, la cosa deve essere rimbalzata su “Repubblica” – da dove è partita l’operazione, non la prima di questo genere –, la quale poi ritorna sul tema con un nuovo articolo, di un giornalista di cui non voglio fare il nome, ma che va veramente arzigogolando per sostenere che l’insulto “antisemita” ci sarebbe stato e sarebbe il risultato di un gioco di parole, su facebook (!), deliberato e premeditato... Mah! Mi sembra un arrampicarsi sugli specchi per continuare un’operazione, una campagna di stampa decisa a tavolino ed i cui scopi non sono difficili da indovinare. A quel che sento dalle ultime agenzie, in sede amministrativa interna (!), sarebbe stato contestato al dipendente comunale l’uso del computer durante l’orario di servizio. Penso a quel che si fa durante le pause in tutti gli uffici pubblici e privati. Un brivido di terrore credo percorra la schiena di quanti lavorano in uffici ministeriali, comunali, provinciali e in ogni dove, in Italia e nel mondo. Il “terrore che avanza”?"

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