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Lamezia Terme, Casa Pound resiste allo sgombero. Bombardamento telematico su Comune e Regione 3a edizione

 Una trentina di persone, tra cui nove bambini e una donna incinta, stanno resistendo allo sgombero dello stabile occupato da CasaPound Italia in via Cianflone a Lamezia Terme. Stamattina verso le sette e trenta, infatti, davanti al palazzo sono arrivati oltre cento uomini
tra guardia di finanza, vigili urbani, carabinieri in assetto antisommossa e celere intimando lo sgombero dell'occupazione, uno stabile di proprietà dell'Aterp che era disabitato e in stato di abbandonno da oltre 15 anni,
quando Cpi Lamezia Terme e un gruppo di nove famiglie in stato di grave emergenza abitativa, lo scorso 7 agosto, hanno deciso di occupare e riqualificare il palazzo.
''La scusa per cacciarci - spiega Mimmo Gianturco, coordinatore di CasaPound Italia Calabria - è che il palazzo è inagibile, ma le ragioni vere di questo sgombero sono chiaramente politiche. Le famiglie, alle quali peraltro il Comune ha accordato la residenza in via Cianflone, si sono indebitate fino allo stremo per riqualificare e rendere abitabile una struttura che era in condizioni fatiscenti. Nonostante questo, invece di contribuire, anche con poco, a rendere nuovamente utilizzabile un bene di tutti che è rimasto abbandonato a se stesso per 15 anni, si preferisce sprecare anche le ultime risorse di chi non ha nulla e restituire lo stabile all'incuria e all'abbandono, magari facendolo diventare una trappola per abusivi che non si strutturano in un'occupazione vera e propria''.
''Noi da qui non ci muoviamo - conclude Gianturco -, perché non possiamo ammettere che, per motivazioni politiche, famiglie, bambini e donne in gravidanza possano essere messe letteralmente in mezzo a una strada. Chiediamo al prefetto di ripensarci, e chiediamo alle istituzioni che abbiano un minimo senso di giustizia sociale di intervenire e garantire il diritto alla proprietà della casa''.
Nella sua pagina Facebook, il sindaco Gianni Speranza precisa: "A proposito dello sgombero dell'edificio occupato lo scorso mese di agosto su iniziativa dell'associazione Casapound si fa presente che l'autorità giudiziaria ha disposto il provvedimento di sequestro e di sgombero. Le forze di polizia lo stanno eseguendo.
La proprietà dei locali è dell' Aterp provinciale (Azienda territoriale per l'edilizia pubblica). Il Comune di Lamezia Terme, che è totalmente estraneo alla vicenda, è stato soltanto coinvolto per fornire assistenza alle persone evacuate".
Oltre milleduecento iscritti in poche ore al gruppo Facebook 'Contro lo sgombero di Cpi Lamezia Terme', nato questa mattina dopo il tentativo di sgombero. Da stamattina la situazione non è cambiata: i trenta occupanti, tra i quali nove bambini e una donna incinta, sono ancora all'interno dello stabile, circondato dalle forze ell'ordine e da una piccola folla di giornalisti e operatori tv. ''Non accetteremo uno sgombero ingiusto e pretestuoso, determinato da motivazioni politiche e mascherato da provvedimento di ordine pubblico - spiega Mimmo Gianturco, coordinatore di CasaPound Italia Calabria - Centinaia di mail e fax stanno arrivando in queste ore alla Regione Calabria e al Comune di Lamezia, per chiedere un intervento in difesa di nove famiglie italiane in difficoltà: famiglie disagiate, che hanno impiegato tutti i loro risparmi per cercare di rendere abitabile un palazzo in stato di abbandono da decenni per colpevole inerzia dell'Aterp, che pure avrebbe come missione quello di gestire il patrimonio delle case popolari e non certo quella di mettere in mezzo alla strada bambini e donne in gravidanza''. ''Al sindaco, che salomonicamente risponde a chi chiede un suo intervento che lo sgombero è 'un provvedimento dell'Autorità Giudiziaria eseguito dalle Forze di Polizia' - aggiunge Gianluca Iannone, presidente di Cpi -, vogliamo ricordare che è stato proprio lui a chiedere quello sgombero, e per ragioni che molto poco hanno a che fare con l'ordine pubblico e ancora meno con la giustizia sociale''.

3 commenti:

  1. Lamezia resiste! Solidarietà a un baluardo di giustizia sociale, infamia su chiunque si renda complice di un provvedimento impopolare. E' con atti simili che si allarga la forbice tra popolo e istituzioni.

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  2. Che dice " il camerata " Scopelliti attuale Presidente della regione Calabria nonchè ex-segretario nazioanale del FdG, e coord. regionale del PDL ?
    Che fanno questi "quadri istituzionali", alzano il culo dalle poltrone ed intrevengono, o fanno come al solito "spallucce" e se ne fregano ?

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  3. IL SINDACO INTERVENGA PER FERMARE QUESTO SCEMPIO!

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