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Ebrei contro la legge orwelliana sulla verità storica


Mentre lo straordinario accordo tra Schifani e Fini (visti i tempi) conferma che questa è la maggioranza più filoisraeliana della storia, a prescindere dalle cazzate del Ciarrapico di turno, mi conforta il fatto che si vada allargando il fronte contrario a una legge orwelliana sulla verità storica., dall'Osservatore romano a Pierferdinando Casini. In questo schieramento meritano particolare rilievo le posizioni dissidenti dal diktat del leader della comunità israelitica romana, Riccardo Pacifici. Ne riporto tre, del senatore democratico Della Seta e degli storici Bidussa e Luzzatto, espressioni dell'anima liberal dell'ebraismo italiano

 Roberto Della Seta, "L’orrore del negazionismo non si combatte per legge" 
“Il negazionismo è una vergogna e un orrore da combattere ogni minuto facendo tutti gli sforzi possibili per far vivere e per trasmettere la memoria della Shoah. Da combattere con tutti i mezzi tranne uno: vietare per legge la negazione di questa terribile verità storica. Questo sarebbe un mezzo inaccettabile sul piano dei principi di libertà, oltre che un mezzo controproducente, che darebbe a pochi miserabili la possibilità di atteggiarsi a vittime. Naturalmente è doveroso che la scuola e l’università non diano nessuna cittadinanza al negazionismo. Ma vietare per legge un’opinione sulla storia, per quanto infondata e aberrante, sarebbe un rimedio peggiore del male. 

David Bidussa: così si incrementa la categoria dei martiri 
Una legge contro il negazionismo secondo me non sarebbe né una scelta intelligente, né una scelta lungimirante. Non aiuta né a farsi un’opinione, né a far maturare una coscienza civile. L’Italia ha bisogno di una pedagogia, di una didattica della storia, di un modo serio e argomentato di discutere e di riflettere sui fatti della storia. Non servono leggi che hanno il solo effetto di incrementare la categoria dei martiri.
  
Sergio Luzzatto: Shoah vera o falsa? Non si decide per legge  
È certo avvilente la realtà delle cronache e delle inchieste di questi giorni. A Teramo, un professore  di storia semisconosciuto agli studi, ma ultramediatizzato per le sue pseudo-lezioni sulla Shoah. Online, un intero sottobosco di siti antisemiti oltreché negazionisti. Il tutto, in coincidenza con l'anniversario del 16 ottobre 1943: quando una retata nazifascista consegnò oltre mille ebrei romani al treno per Auschwitz. Tutto ciò è appunto avvilente. Ma non giustifica la reazione della classe politica italiana, che dai vertici delle Camere ai leader del centro-destra e del centrosinistra ha accolto con favore la proposta del presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, di approvare entro il 27 gennaio (giorno della Memoria) una legge che introduca in Italia il reato di negazionismo.
Penalizzare il negazionismo non può essere una soluzione del problema. Non foss'altro, perché il negazionismo è male culturale e sociale. Va dunque affrontato con anticorpi culturali e sociali, non attraverso la repressione giudiziaria: come già sottolineava, tre anni orsono, un appello degli storici italiani contro un possibile decreto-legge in materia dell'allora ministro della Giustizia, Clemente Mastella

4 commenti:

  1. LA POLEMICANegazionismo, no del Vaticano
    a una legge che lo puniscaL'Osservatore romano si dice contrario a punire chi nega l'Olocausto. "In democrazia la censura non è un mezzo corretto"
    ROMA - Il quotidiano della Santa Sede, l'Osservatore Romano, entra nel dibattito sull'opportunità di varare una legge che preveda il reato di negazionismo 1 per affermare che è "condivisibile" la tesi secondo cui "punire per legge chi sostiene la negazione della Shoah non è la strada giusta". "Negare l'Olocausto è un fatto gravissimo e vergognoso" premette il giornale d'Oltretevere in un articolo pubblicato sull'edizione di domani dal titolo "La storia non è vera per legge. Dubbi dalla comunità intellettuale sulla proposta di introdurre in Italia il reato di negazionismo". "Ma punire per legge - prosegue l'Osservatore - chi sostiene questa tesi, e quindi di fatto stabilire ciò che è storicamente vero attraverso una norma giuridica, non è la strada giusta. Anzi, rischia di essere controproducente: in democrazia la censura non è un mezzo corretto, e si finisce per far diventare martire chi vi incappa".

    Questa, spiega ancora l'Osservatore romano, è "in sintesi, la condivisibile reazione degli storici alla proposta di introdurre in Italia il reato penale di negazionismo" lanciata dalle pagine di Repubblica dal presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici. Una proposta che nasce dai numerosi casi verificatisi di recente, ultimo quello della lezione del professor Claudio Moffa all'università di Teramo. Il quotidiano della Santa Sede osserva anche come la posizione "della maggior parte degli storici" sia "in controtendenza rispetto al quasi unanime apprezzamento del mondo politico", a cominciare dai "presidenti di Senato e Camera, che si sono detti pronti a sostenere e a velocizzare l'iter di un eventuale disegno di legge che introduca il reato di negazionismo".

    Quindi l'Osservatore cita David Bidussa che "sul numero di domenica de L'Unione informa, bollettino dell'Unione delle comunità ebraiche italiane diffuso in rete da 'Moked', il portale dell'ebraismo italiano, sostiene che 'una legge contro il negazionismo non sarebbe né una scelta intelligente, né una scelta lungimirante. Non aiuta né a farsi un'opinione, né a far maturare una coscienza civile'".

    Questo perché '''l'Italia ha bisogno di una pedagogia, di una didattica della storia, di un modo serio e argomentato di discutere e di riflettere sui fatti della storia. Non servono leggi che hanno il solo effetto di incrementare la categoria dei martiri'". Viene riportato anche il giudizio dello storico Sergio Luzzatto per il quale il negazionismo è male culturale e sociale e dunque una sua rilevanza penale sarebbe sbagliata.

    (18 ottobre 2010)

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  2. http://www.radioradicale.it/scheda/312536

    Ho sentito quasi tutti i commenti dei partecipanti...

    Eppure non ho letto un articolo, dico uno, che si opponesse ai contenuti stessi di questi.

    Sono fortemente avvilito per l'aver constatato ancora una volta che purtroppo la storia si ripete e lo fa stupidamente a ciclo continuo.

    Mi chiedo perché dobbiamo permettere e legittimare ingerenze esterne all'interno del nostro parlamento in favore di un'autoproclamatasi lobby sionista, mi chiedo dove sia la coerenza della nostra politica nello schierarsi arbitrariamente nei confronti di un manipolo di persone che qui in Italia rapprresenta una minoranza numerica inconsistente, mi chiedo perché alla luce del supposto pericolo terrorista l'Italia debba piegarsi e prestare il fianco al rischio, mi chiedo dove sia, ancora, la coerenza di tutto ciò e perchè qualcosa di simile non sia stato fatto per esempio in virtù di un avvicinamento all'Islam mistificato di continuo grazie anche alla nostra informazione intermediata, o nei confronti del razzismo nei confronti dei neri piuttosto che nei confronti dei rom...

    Sentendo parlare Martino non ho fatto a meno di lasciarmi sfuggire un amaro sorriso per l'inevitabile accostamento al "Grande dittatore"...

    Sgarbi, vergognoso più del solito, una frase su tutte per rappresentarlo: "...viene naturale sentirsi ebrei..."

    Saviano, un finto acculturato proclamante una supposta multiculturalità...(non mi sono ancora deciso a comprare qualche suo libro)

    Di Segni che cita addirittura il Talmud...

    Pacifici un ultrà scampato con i suoi patetici cori...

    Se tutto ciò non è riconducibile al fanatismo religioso misto ad un raccapricciante idealismo totalitario, beh allora sono proprio contento e sollevato dal fatto di ricordare di non aver mai votato quei quattro burattini che hanno la pretesa di rappresentare gli italiani ma che sono pronti a vendersi al miglior offerente.

    Max

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  3. non è assolutamente vero che questa è la maggioranza più filo-israeliana della Storia altrimenti Berlusconi sarebbe già caduto e mai e poi mai avremmo fatto e continueremmo a fare gli affari e gli investimenti per l'approvvigionamento energetico e l'indipendenza prossima ventura ..in Iran e Libia e Russia.

    Daltanius

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  4. Daltanius, forse non lo sarà ma loro si rappresentano come tali e questa (eventuale) mistificazione ha una evidente valenza. Perché in politica i falsi enunciati producono effetti di realtà. Tutti i giorni. Come insegna la geniale comunicazione di B&B

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