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Sono cani sciolti i due arrestati per il raid notturno di Milano

Marco Ciampa, 41 anni (Fotogramma)
I due quarantenni  arrestati per il pestaggio di una coppia gay alle Colonne di San Lorenzo di Milano, la notte del 30 maggio, non sono militanti di "Cuore nero" (che per altro si è sciolto nello scorso mese di settembre) né di nessun altro gruppo della destra radicale. La smentita viene da una nota dell'avvocato Vincenzo Fiore che minaccia azioni legale.

Questa la ricostruzione dei fatti secondo fonti di polizia.
 Marco Ciampa (nella foto di Fotogramma a destra) e Andrea Filippo Tatoli, rispettivamente di 41 e 42 anni, con precedenti per rissa, anche se non a sfondo omofobico, sono stati arrestati mercoledì a Milano dagli agenti della Digos e devono anche rispondere della rapina di un immigrato.
Nella ricostruzione poliziesca i due, residenti nella zona di viale Monza, erano rientrati con un amico non identificato da un raduno di skinhead a Cinisello Balsamo quando avrebbero aggredito la coppia gay, che era in compagnia di due amiche, al grido di: «Brutti froci, datele a noi le ragazze, tanto a voi non servono». La risposta dei gay avrebbe innescato la violenza fisica con calci e pugni. Secondo il racconto delle vittime, una ragazza, nel tentativo di fermarli, ha preso un ceffone in viso mentre uno dei tre aggressori aveva una croce celtica sulla maglietta. La rapina ai danni dei un africano è avvenuta poco dopo in via Torino, gli skinhead hanno rapinato del portafogli un cittadino di origine africana. Le indagini partono da questo secondo episodio: le telecamere hanno inquadrato l'auto in fuga. Nelle loro case, sono stati sequestrati tirapugni, manganelli e coltelli. Le accuse sono di rapina aggravata, percosse e ingiurie.
I presidenti dell'Arcigay nazionale, Paolo Patanè, e milanese, Marco Mori, hanno ringraziato le forze dell'ordine sottolineando che  «le persone lgbt coinvolte in questi tristi e dolorosi episodi debbano trovare la forza di denunciare le aggressioni e non rispondere all'omofobia con il silenzio. Violenza e omofobia si annidano massicciamente nelle fila dell'estrema destra e dell'integralismo religioso, ma siamo ancora del tutto privi di strumenti legislativi, come l'estensione della legge Mancino ai reati di omofobia e transfobia, per difenderci dalla continua e reiterata campagna di denigrazione, di odio e di violenza che gli omofobi ci riservano».
L'avvocato Forte minaccia azioni legali a tutela di un'intera comunità di militanti politici estranea ai fatti: "Smentiamo categoricamente che i due presunti aggressori Marco Ciampa e Andrea Tatoli abbiano mai fatto parte del disciolto gruppo Cuore Nero e siamo, altresì, convinti che gli stessi non siano mai stati organici ed iscritti a nessuno dei movimenti politici organizzati della destra radicale. Vengano, quindi, giudicate le azioni dei singoli, senza accusare ingiustamente una intera comunità di militanti politici che hanno sempre agito nel pieno rispetto della legge e della convivenza civile. Ci riserviamo azioni legali a nostra tutela. Cuore Nero non esiste più, si è autosciolto nel settembre 2009, per unanime decisione del suo presidente 'Todo' (Alessandro Todisco), del suo portavoce 'Doppio Malto' (Francesco Cappuccio) e di tutto il direttivo della associazione. Gli altri promotori di Cuore Nero, il 'Barone Nero' (Roberto Jonghi Lavarini) e 'Stizza' (Matteo Pisoni) erano già volontariamente usciti dal gruppo nel maggio 2008, per aderire ad Area Identitaria di Giuliano Castellino e confluire nel Popolo della Libertà". 
Fonti: corriere.it, apcom

1 commento:

  1. Bene ha fatto l'Avvocato Vincenzo Forte a precisare l'estraneità di Cuore Nero e della destra radicale.

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