Header Ads


Don Ricossa, Ipazia e un libro che non c'è

"A Cardini non va giù che il film di Amenabar non si possa vedere in Italia . Neppure ad Alessandra Colla, la quale ancor prima riesumò la dimenticata Ipazia nel 1985 pubblicandone la vita, o piuttosto la morte, in un libro intitolato “Quella femmina fatta a pezzi” e stampato dalle edizioni di Ar di Franco Freda, il quale non ha bisogno di presentazione".




 “Io veramente credo – dice una indignata Alessandra Colla a Giovanna Canzano - che l’Italia sia uno Stato né indipendente né laico: duemila anni di Vaticano sul suolo patrio non sono una realtà da ignorare o da sottovalutare, ed il peso del condizionamento cristiano-cattolico sul costume e sulla società italiani si fa sentire fin troppo spesso – penso al caso Englaro, tanto per fare un esempio” (Chi ha paura di Ipazia? Ariannaeditrice.it; ma allora la svolta laicista di Fini non è del tutto fare futuro, ma tornare alle “edizioni di Ar”? – sia detto senza offesa per Freda). Per il resto, Colla è più equilibrata di Cardini, giacché dichiara che non si può dire che san Cirillo fosse il mandante dell’omicidio della sua eroina. In realtà quello di Ipazia è fatto oscuro e marginale della storia ..."
Così don Francesco Ricossa, sacerdote di profonda dottrina e cultura. L'articolo polemico verso il professor Cardini sulla figura storica di Ipazia, "martire pagana", nell'ultimo numero della sua rivista, Sodalitium, il 64. E' l'organo dell'Istituto Mater Boni Consilii, comunità del cattolicesimo più intransigente e antimodernista, al punto di spingersi su posizioni sedevacantiste (anche se questa definizione è riduttiva). Il fatto, però, è che non esiste nessun libro scritto da Alessandra Colla. Si tratta invece di uno smilzo saggio, una ventina di pagina, pubblicato in un almanacco delle Edizioni di Ar, un volume speciale della rivista Risguardo, per il ventennale della casa editrice, che cadeva nel 1984. Comunque l'anno scorso, in occasione appunto della produzione cinematografica, Alessandra l'ha ripubblicato integralmente sul suo blog, con una breve nota di contestualizzazione. Per i più pigri che si vogliano fare invece un'idea sommaria della personalità della filosofa e del lavoro della Colla, ripropongo la vecchia intervista per "I colori del nero". 

Nessun commento:

Powered by Blogger.