Header Ads


Gli omaggi di Insabato-2: quel biglietto per Walter Rossi

La storia dell'omaggio di Andea Insabato a Walter Rossi - da me richiamata nel post sulla sua incursione alla camera ardente per Cossiga - è stata ricostruita da Nicola Rao e il sottoscritto sul blog di Luca Telese, Cuori neri. Quel thread è andato disperso nel crac del mio ultimo portatile, ne se ne trova traccia in google. La storia io l'ho raccontata così nella seconda edizione di Fascisteria:

Andrea Insabato, per l'anniversario della morte di Walter Rossi, il compagno ucciso davanti alla sua sezione missina il 30 settembre 1977, all'alba per non essere riconosciuto, porta un mazzetto di fiori alla lapide. Solo quando Nicola Rao, che abita a 400 metri da piazzale Medaglie d'oro, si accorge del suo gesto, privatissimo e innesta un'appassionata discussione su questo bel episodio sul blog di Telese, Insabato si decide ad attribuirsene la paternità e consegna per l'occasione una commovente riflessione sul senso dell'innimicizia politica negli anni '70, ma anche, per la prima volta, un'implicita ammissione e una motivazione psicologica dell'attentato contro il Manifesto.
In realtà quella volta ho raccontato una piccola bugia. Perché Insabato, con cui, come tanti, sono in corrispondenza personale, me ne aveva scritto privatamente senza l'intenzione esplicita che la cosa divenisse pubblica. Io sono però sostanzialmente convinto che se uno racconta un gesto esemplare a un giornalista-saggista è perché, sotto sotto, vuole che si sappia. E poi a me i bei gesti sono sempre piaciuti e così l'ho raccontato a Rao (con cui, ovviamente, come accaniti collezionisti di figure Panini, da vent'anni e più ci scambiamo numeri di telefono, contatti, dritte, piste di lavoro) che al sacrario c'è andato di proposito, libero però di raccontare la storia senza il mio problema di rispetto della privatezza della corrispondenza ...
Ma la commedia degli equivoci non è finita qui, ovviamente. Perché la mattina dopo mi telefona divertito ma un po' preoccupato Rao e mi avverte che Insabato ha postato sul blog un lungo testo in cui riconosce il fatto ma "sfrennesea" su un particolare di assoluta fantasia. Mi precipito al computer e leggo l'attacco:
Ho letto del commento di Rao. Me lo ha detto Tassinari, l'autore di Fascisteria. Mi ha riferito che il signor Rao è un biografo del Che. Questo mi fa ancora più piacere. Ho ammirazione per il Che. Sì, ce l'ho messo io quel messaggio ...
E a quel punto faccio fatica a non cadere dalla sedia delle risate. Perché la sera prima, dopo la lettura del blog di Telese, che Andrea frequentava intensamente, mi aveva scritto chiedendomi chi fosse questo Rao. Io lo avevo rassicurato precisando che aveva scritto le pagine più belle sui funerali del Comandante. Per me, parlando con un ex capozona di Terza posizione, era ovvio che mi riferissi a Peppe Dimitri, ma lui, ragionando sul fatto che io sono "zecca", aveva subito pensato al Che ... Promuovendo sul campo Rao, che le sue 1500 pagine sulla fascisteria se le è scritte, a biografo ufficiale dell'eroe della rivoluzione.
Il successivo intervento, invece, era serissimo, e merita la dignità di un post intero. (2- continua)

Nessun commento:

Powered by Blogger.