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Il rilancio di Affatigato ovvero il bello della diretta

 Nelle ultime settimane si sono infittite le tensioni in quello che per comodità espositiva chiamerò - in chiave etologica ma gli stessi diretti interessati non disdegnano l'espressione - l'ambiente (ovvero i soggetti e al tempo stesso l'habitat in cui si muovono militanti e gruppi della destra radicale e/o antagonista e/o estrema) in seguito al ritorno in campo di una personalità controversa, quella di Marco Affatigato, l'ex ordinovista divenuto collaboratore dei servizi segreti francesi (infiltrato tra i terroristi filokhomeinisti) e poi della polizia italiana (tra i trafficanti di armi ex jugoslavi).

Ce n'è ovviamente da far drizzare il pelo e le orecchie tra chi più di una volta di certi spregiudicati intrecci è divenuto bersaglio. E infatti i più decisi a gridare allo scandalo e a chiedere l'embargo sono stati leader prestigiosi dei movimenti nazional-rivoluzionari degli anni '70, come Adinolfi e Signorelli.
Il primo ha bannato, con un atto di imperio, il neofascista lucchese dal forum di Vivamafarka, contro il diverso parere di altri "senatori" della comunità virtuale (decisi a riconoscere a un avversario per quanto disprezzato armi pari nell'agorà virtuale di internet) e aperto una campagna tra i suoi amici su Facebook perché rompessero i contatti con Affatigato (il dispositivo fantastico e al tempo stesso terribile di faccialibro è che se anche tu mi banni direttamente io posso leggere tutto quello che scrivi tramite le bacheche degli amici comuni).
Così Adinolfi si è ritrovato a sua volta bannato, per la seconda o terza volta, da facebook e minacciato di querela, insieme a Iannone, dallo stesso Affatigato.
A questo punto, ieri sera, il professor Signorelli ha lanciato la sfida ad Affatigato: perché non mi quereli come hai fatto con Casapound?
Io ho ripreso il post dell'anziano e indomito leader in questo blog qualche ora fa e puntuale è arrivato il rilancio  di Affatigato: niente querele ma una sfida in pubblica piazza. Proponendo come arbitro il sottoscritto. Di me si fida, evidentemente, sebbene nei miei libri non sia mai stato, nei suoi confronti, "dolce di sale". Ma non ho esitato a dargli diritto di replica, pubblicando ampi stralci di un suo memoriale nella pagina personale di facebook (n.b.: il link collega alla prime 4 di 9 schede, le altre sono aggregate nella pagina precedente, ndr).  Da questo primo momento di confronto abbiamo cominciato a ragionare su un progetto editoriale comune, il  racconto delle sue complicate vicende, che sono intrigate e molto, molto interessanti.
Vediamo, vedremo.

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